Ciò che caratterizza l’architettura non è la durata, ma lo spazio abitabile, un invaso atmosferico di aria e luce praticabile dal corpo umano, circoscritto da margini fisici e attrezzato. I suoi elementi costitutivi (rapporto col contesto, materiali, strutture edilizie, pavimenti, pareti, soffitti, serramenti, impianti tecnici, decorazione, arredi fissi e mobili), ma anche le utilità che consente o promuove, hanno durate temporali distinte e mutevoli, brevi (come nella maggior parte degli allestimenti) o lunghe (anche secoli o millenni). Se l’architettura è riuscita, i significati estetici che incarna (o ha incarnato, se l’opera è stata distrutta) sono invece perenni, come in ogni altra opera d’arte, anche se nel tempo può cambiare il loro riconoscimento. Il libro focalizza questa dialettica fra temporaneità e durata con un inquadramento teorico e un percorso storico relativo all’architettura degli allestimenti e degli interni nel costruito di valore storico nell’ultimo secolo.